SINTESI della PRIMA COMUNICAZIONE DI DON LEONARDO D’ASCENZO

PER UNA CHIARIFICAZIONE DEL DISCERNIMENTO PASTORALE
Cosa si intende per Discernimento Pastorale
Discernimento
La Sacra Scrittura può essere vista come la storia del giudizio-discernimento salvifico di Dio attraverso i secoli. Il primo discernimento, dunque, è quello di Dio. È anzitutto Lui che discerne il cuore dell’uomo. Dio nella storia è il “Dio che prova i nostri cuori” (1Tes 2,4).
In questo contesto del giudizio-discernimento divino, si inserisce il discernimento che l’uomo è chiamato a operare per mettersi in sintonia con il piano di Dio e fare la sua volontà.
Ciò richiede all’uomo di entrare nella visione che Dio ha della storia e nel dinamismo che vi imprime. C’è bisogno di lasciarsi guidare, illuminare dallo Spirito Santo, di rendersi docili a Lui e, insieme, cercare, soppesare, esaminare, giudicare con responsabilità e libertà la realtà, gli avvenimenti.
Discernimento pastorale
Con l’espressione Discernimento Pastorale possiamo intendere quella modalità, da parte della Chiesa, di farsi vicina alla persona o alle situazioni scegliendo come via pastorale quella del discernimento, cioè la via dell’arte dell’ascolto dello Spirito e della realtà, che rende capaci di esprimere un buon giudizio nelle scelte e nelle decisioni.
Il Discernimento Pastorale mette al centro lo stile evangelico dell’ascolto, sia dello Spirito che della realtà, ed allontana dalla tentazione dell’astrattezza, del protagonismo, dell’eccessiva sicurezza di sé e di quella freddezza che crea distanza. Scegliere il Discernimento Pastorale significa superare la rigidità pastorale, che talvolta è un semplice mettersi a riparo, un mantenersi a distanza dall’esistenza concreta degli altri che complica certo la vita, ma la “complica sempre meravigliosamente” (EG 308).

Commenti

  1. I piccoli e i semplici guidati dallo Spirito sono chiamati a fare discernimento

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  2. Questo è possibile se la Chiesa lascia la logica della piramide e incarna, per davvero, la logica della circolarità... più comunità concreta e meno "finta" comunità ... Aperti all'ascolto profondo. Il nodo da sciogliere è interno alla Chiesa.

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  3. Liberamente passivi e responsabilmente collaboratori. C'è bisogno di entrare in sintonia con il piano di Dio e collaborare con Lui per realizzarlo.

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  4. Comunione e Corresponsabilità... eppure c'è chi ancora dice "qui comando io" ... Quante esclusioni !!!

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  5. Senza il discernimento pastorale non può esserci azione pastorale.

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  6. Alcuni pastori non vogliono impregnarsi dell'odore delle pecore e preferiscono delegare ad altri, accada quel che accada dentro il recinto della propria parrocchia. Poco importa se alcune, per non dire tante, pecore si allontanano!!!!!

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  7. Discernimento "comunitario"? Senza la voce della donna? Non abbiamo ascoltato neppure una voce femminile al Forum. Eppure tutti i documenti del Magistero lo raccomandano.

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